Ah, se le mucche parlassero…!
Ah, se le mucche parlassero… potrebbero raccontarvi una storia unica, sviluppatasi tra vicende sempre più avvincenti fino ad oggi. Ma le mucche non parlano, ruminano, e allora ve la dovete immaginare questa lunga storia di una cooperativa che ancora esiste, che ci unisce e ci appassiona, sotto il marchio di Latte Varese.
La nostra storia:
un’avventura senza data di scadenza
La storia della nostra Centrale del Latte è un’avventura che parte dal lontano 1933 e non prevede data di scadenza. Tutto è cominciato quando viene emanato il R.D.L. 9 maggio 1929 n. 994 con cui si dà vita alle centrali del latte per fornire prodotti controllati e pastorizzati alla popolazione. Il 9 settembre 1933 è la data di nascita esatta del consorzio, che viene chiamato Società Anonima Cooperativa Pascoli Prealpini. Un nome un po’ strano, ma che si fa riconoscere benissimo per l’affidabilità, le viene infatti dato in gestione il primo stabilimento, costruito in viale Valganna dal Comune. In quel periodo la cooperativa vanta ben 314 soci – un record storico, spinto soprattutto dal braccio teso dal fascismo. Nel 1953 viene costruita la seconda centrale, in via Uberti, dove si trova ora.

Dagli anni '70 ai '90:
cambiano le mode, ma il nostro latte resta sempre originale
Dagli anni ’70 ai ’90 nel mondo succede di tutto: si passa dal flower power e i pantaloni a zampa ai rampanti anni 80 con paninari e marchi esposti come status symbol fino ad approdare agli anni ’90 in jeans e scarpe da ginnastica griffate. Il latte Varese in questo excursus di colori, risvolti e spalline imbottite non subisce le mode e resta sempre fedele a se stesso, tanto che decide nel 1997 di staccarsi da Lactis e diventare una cooperativa indipendente. Sceglie di rimanere un latte unico e originale, fatto esattamente come si faceva una volta: col latte degli allevamenti della zona. È una scelta vincente perché quello di Varese è l’unico stabilimento di produzione di latte pastorizzato rimasto nell’area dell’alto milanese.

I nostri soci allevano prima di tutto una passione
Sono 33: sono uomini e donne che negli anni hanno allevato soprattutto la passione per gli animali da latte. Sono loro che si alzano all’alba per far arrivare il latte fresco alla centrale. Sono loro che vi danno la sveglia con un buon bicchiere di latte fresco. Sono loro che tengono d’occhio la vostra dieta con yogurt freschissimi o che vi tentano con formaggi sfiziosi. Sono loro che rimboccano le coperte e i sogni dei vostri bambini con una buona tazza di latte caldo prima della nanna. È colpa loro se il latte Varese è così buono. E noi ne siamo fieri.

Latte italiano, di mungitura e di fatto
Il latte che bevete è davvero latte italiano? Capita che il latte targato italiano in realtà abbia viaggiato un po’ per l’Europa e che non sia davvero 100% locale, ma che abbia delle percentuali di provenienza estera. Il Latte Varese invece utilizza solo ed esclusivamente latte locale delle mucche nate e allevate sul territorio lombardo. È latte che parla la nostra la lingua, anzi, di più, il nostro dialetto tanto è ristretta la zona di provenienza.
Non ci credete? Provate a chiederlo a una mucca della nostra cooperativa: non capirete niente di quello che dice perché muggisce in varesotto stretto e solo chi è del posto la può capire. Questa è la prova dell’affidabilità del nostro latte: 100% italiano, 100% varesotto, 100% locale.
Non ci credete? Provate a chiederlo a una mucca della nostra cooperativa: non capirete niente di quello che dice perché muggisce in varesotto stretto e solo chi è del posto la può capire. Questa è la prova dell’affidabilità del nostro latte: 100% italiano, 100% varesotto, 100% locale.

Alta Qualità: una caratteristica centrale
La certificazione Alta qualità è un valore centrale per la bontà del nostro latte. Per essere promosso Alta Qualità un latte deve dimostrare di sapere tutto di bontà. Appena arrivato in centrale deve passare le verifiche in cisterna, qui si fa la spunta di tutte le caratteristiche base: deve essere promosso in tutti gli esami. E se non passa? Viene mandato a casa: non viene accettato e anzi, la cooperativa va a parlare coi genitori, o meglio, con gli allevatori per verificare quale standard produttivo non ha funzionato. Non si accettano ripetenti ma solo latti promossi a pieni voti. In centrale viene sottoposto ad altre analisi dettagliate: sono la prova del nove- anzi, del dieci visto che si parla di massimo dei voti. Periodicamente dei campioni di latte vengono mandati all’istituto zootecnico di Brescia che a sua volta certifica e riconferma l’Alta Qualità del Latte Varese.

Con l’Alta Qualità non si scherza
L’alta qualità non ha senso dell’umorismo perché non si scherza con la promessa di affidabilità: chi esce dagli standard dell’Alta Qualità non può più rientravi. L’alta qualità del latte Varese non è mai stata in discussione in questi anni e i nostri campioni di latte si sono rivelati campioni davvero perché da anni si riconfermano ai massimi livelli di bontà. Insomma: promossi, certificati e garantiti, per arrivare sulla vostra tavola sempre perfetti. Voi che voto ci date?
